martedì 14 ottobre 2008

Toni Negri


Toni Negri
Antonio Negri è un politico e filosofo italiano.

Nato e cresciuto a Padova è stato prima studente, assistente universitario e professore di filosofia politica presso l'università della sua città.
All’universita’fu uno studente brillante, dopo la maturità si iscrisse al corso di laurea in filosofia dell'Università di Padova e si inserì negli ambienti della goliardia; diresse fra l'altro il giornale universitario Bò, dal nome del palazzo dell'ateneo. Nel 1955 discusse con Umberto Padovani, docente di filosofia la sua tesi di laurea su "Lo storicismo tedesco da Dilthey a Weber". Nel 1956 vinse una borsa di studio dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici e fu presentato dallo storico delle religioni Raffaele Pettazzoni. Successivamente il rettore di facoltà lo nominò suo assistente, sembra sostenuto [senza fonte] anche dal filosofo socialista Norberto Bobbio Nel 1967 ottenne la cattedra di dottrina dello Stato sempre presso l'Università di Padova morale

Meglio conosciuto come il co-autore, con Michael Hardt, di Impero (Rizzoli, Milano 2002), Negri è libero (ma non gli è permesso di prendere parte alle elezioni, né di insegnare) dalla primavera del 2003, dopo aver trascorso un periodo in carcere per propositi criminosi, con l’accusa che egli e i suoi scritti fossero ‘moralmente colpevoli’ in atti di violenza che erano causati dal suo sostegno all’ ‘insurrezione armata’ contro lo stato italiano durante gli anni 60 e 70. Il 7 aprile 1979 fu arrestato con varie accuse, tra le quali quella di essere l'ideologo delle Brigate Rosse e mandante morale dell'omicidio di Aldo Moro. Quasi tutte le accuse, inclusa quelle relative a 17 omicidi, vennero a cadere (per accuse infondate) durante i mesi dell'arresto.
In Italia fu processato per i reati di "associazione sovversiva" e "insurrezione armata contro i poteri dello Stato" : nel 1984 venne condannato a 30 anni di carcere. Nel 1986 gli vennero attribuite pene supplementari per responsabilità morale in atti di violenza fra attivisti e polizia negli anni Sessanta e Settanta. Il processo, che coinvolse lui ed altri inquisiti del 7 aprile sulla base del cosiddetto Teorema Calogero (dal nome del sostituto procuratore di Padova Pietro Calogero) attirò l'attenzione anche di Amnesty International, che accusò le autorità italiane di aver commesso numerose irregolarità nel procedimento contro Negri e di aver manipolato la vicenda.
Nel 1997, Negri è ritornato volontariamente da un esilio di quattordici anni in Francia, dopo essere stato eletto nel 1983 al corpo legislativo, mentre veniva imprigionato e poi rilasciato per immunità parlamentare.
Nel dicembre del 2001 - a pochi mesi dagli attentati al WTC di New York e all'inizio della cosiddetta "War on terrorism" - il settimanale Time inserì Antonio Negri tra "le sette personalità che stanno sviluppando idee innovative in diversi campi della vita moderna".
La motivazione di questa scelta risiedeva nell'enorme successo mondiale del saggio di Negri Impero - scritto con Michael Hardt e uscito negli USA nel 2000 - e dalle recensioni di molte testate giornalistiche mondiali che segnalarono il libro come un un testo fondamentale nell'analisi della globalizzazione e della storia economica e sociale contemporanea.
Definito da alcuni il nuovo "libretto rosso" di diversi movimenti no-global, no-war o altermondialisti nati a partire dalla rivolta di Seattle del 1999, questo testo ha suscitato un grande dibattito teorico: Fredric Jameson, docente emerito di letteratura comparata alla Duke University, citato da Le Monde definì Impero "la prima grande sintesi teoretica del nuovo millennio".

Nella prefazione all’opera, Negri spiega l’inconfutabile realtà dell’Impero:

“L'impero si sta materializzando proprio sotto i nostri occhi. Nel corso degli ultimi decenni, con la fine dei regimi coloniali e, ancora più rapidamente, in seguito al crollo dell'Unione Sovietica e delle barriere da essa opposte al mercato mondiale capitalistico, abbiamo assistito a un'irresistibile e irreversibile globalizzazione degli scambi economici e culturali. Assieme al mercato mondiale e ai circuiti globali della produzione sono emersi un nuovo ordine globale, una nuova logica e una nuova struttura di potere: in breve, una nuova forma di sovranità”.

Chiarita la realtà fattuale dell’Impero, Negri ne esamina da vicino il concetto:

“Il concetto di Impero è caratterizzato, soprattutto, dalla mancanza di confini: il potere dell'Impero non ha limiti. In primo luogo, allora, il concetto di Impero indica un regime che di fatto si estende all'intero pianeta, o che dirige l'intero mondo «civilizzato». Nessun confine territoriale limita il suo regno. In secondo luogo, il concetto di Impero non rimanda a un regime storicamente determinato che trae la propria origine da una conquista ma, piuttosto, a un ordine che, sospendendo la storia, cristalizza l'ordine attuale delle cose per l'eternità”.

E Negri precisa che l’impero non dev’essere confuso con l’imperialismo:

“L'Impero emerge al crepuscolo della sovranità europea. Al contrario dell'imperialismo, l'impero non stabilisce alcun centro di potere e non poggia su confini e barriere fisse. Si tratta di un apparato di potere decentrato e deterritorializzante che progressivamente incorpora l'intero spazio mondiale all'interno delle sue frontiere aperte e in continua espansione. L'Impero amministra delle identità ibride, delle gerarchie flessibili e degli scambi plurali modulando reti di comando. I singoli colori nazionali della carta imperialista del mondo sono stati mescolati in un arcobaleno globale e imperiale

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