lunedì 9 marzo 2009

staminali


Il ministro Sacconi ha vietato la conservazione in banche private delle staminali autologhe(ovvero le staminali del proprio cordone ombelicale da utilizzare a scopo personale) in Italia.
Per conservarle bisogna andare all'estero perche' purtroppo le banche pubbliche(previste dalla legge) in Italia non esistono.
Il ministro ha motivato la decisione spiegando che non c'e' nessuna "evidenza scientifica" che le staminali autologhe possano essere utili nei trapianti.

Inoltre
nei nuovi bandi per la ricerca ha deciso di escludere la finanziabilità della ricerca sulle staminali embrionali, creando una discriminazione che va persino contro la proibizionista legge 40 e che allontanerà l’Italia dai finanziamenti dell’Unione europea.

Le staminali sono delle cellule indifferenziate,ovvero che non hanno ancora un" compito preciso",e proprio per questo sono importanti.
Dato che il nostro corpo non puo' creare ne' riparare le cellule nervose distrutte,la ricerca sta cercando di ottenerle dalle staminali,spingendole a trasformarsi in cellule nervose.

Lo scopo e' curare tutte le malattie che attaccano le cellule nervose come la distrofia muscolare,la sclerosi multipla,la SLA.

La chiesa non e' d'accordo.
Soprattutto per le staminali embrionali perche' considerate gia' essere vivente.
E i nostri politici si sono accodati vietando( o comunque rendendo difficile) praticamente tutto,in Italia, ma non all'estero!
Cosi' chi ha i soldi va all'estero e se la cava.
Per gli altri al massimo preghiere al capezzale del moribondo,che non potra' neanche decidere che gli si stacchi la spina.
Magari un paio di barzellette del piduista che sdrammatizzano.

Questa e' la precisazione della
dott.ssa Irene Martini, direttore scientifico di SmartBank, la bio banca delle cellule staminali che opera da anni nel settore privato garantendo la conservazione all’estero, in Inghilterra, delle staminali ematopoietiche prelevate dal sangue cordonale.

“Il Ministro Sacconi dovrebbe sapere che a livello internazionale un terzo dei trapianti avviene tra consanguinei, vale a dire a livello familiare. Dunque le evidenze scientifiche ci sono e come per sostenere che la conservazione privata ad uso familiare ha un suo indiscusso valore medico scientifico. Questo tralasciando considerazioni seppur importanti sul dato giuridico del diritto soggettivo a decidere cosa fare del cordone ombelicale e del suo prezioso contenuto biologico. Sebbene il reitero dell’ordinanza che vieta le banche private in Italia ma ne consente l’operatività per esportare all’estero continua a garantire un servizio anche alle famiglie italiane, prima o poi, anche l’Italia dovrà adeguarsi ad altri paesi europei e non e agli Stati Uniti dove, lo ricordo, dal 2007 si contano 10mila trapianti con una percentuale di successo del 63% per uso familiare e del 28% per uso eterologo. Una percentuale di sicuro interesse che attesta a più del doppio le possibilità di successo nell’uso intra-familiare delle staminali a scopo di trapianto rispetto all’uso eterologo. Così come la sinergia tra sistema pubblico e privato ha fatto crescere anche la cultura della donazione del cordone.”

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