domenica 14 dicembre 2008

la dignita'

“La testimonianza della storia attraverso coloro che l’hanno vissuta in prima persona è un valore incommensurabile e senza tempo, una sentinella pronta a richiamare la riflessione affinché il ricordo non sbiadisca"
Queste parole sono state pronunciate dal sindaco di Omegna Antonio Quaretta per commentare l'assegnazione del Premio letterario della Resistenza a Boris Pahor con l'opera "Necropoli" del 1967.
L'opera ripercorre la tragica esperienza di internamento in un lager nazista vissuta dall'autore.

Il sig Quaretta e la sua giunta si sono resi responsabili della deportazione fuori dal territorio comunale di una famiglia di nomadi con bambini durante la passata estate.

I nomadi di Crusinallo vennero accompagnati illegalemente fuori dal territorio comunale con l'uso delle forze dell'ordine perché non avevano un reddito e una fissa dimora. Pochi mesi dopo in seguito all'intervento dell'U.E. il decreto Maroni che aveva permesso un simile oltraggio alla dignità umana, venne invalidato.

Non succedera' niente,il sindaco prenderà parte alla cerimonia di consegna del premio fingendo una rispettabilità morale che non ha.
Raccoglierà gli applausi di destra e sinistra e Pahor non saprà, ma forse le sue cellule inconsciamente lo percepiranno, di avere nuovamente incontrato un uomo per cui la dignita' non vale nulla.

"NO QUESTA E' UNA CASA POPOLARE.NON C'E' POSTO PER CHI E' SENZA FISSA DIMORA"

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