lunedì 21 marzo 2011

la tua mano e' mia



Li ho visti in un centro commerciale.
Lui piccolo e stanco che spingeva lei su una carrozzina.
Si sono seduti al bar e hanno preso due cappuccini e lui col cucchiaino imboccava lei e ogni tanto ne beveva un po'.
Erano contenti,sorridevano.


e allora mi sono chiesto cosa c'era dietro a quelle due persone.
come erano arrivati fino li'.
cosa avevano passato,come avevano vissuto,cosa li aveva portati fino li'.
se era davvero amore,o forse solo abitudine,mutua assistenza.


eh un po' di cinismo bilancia il buonismo


poi mi sono detto che forse e' di tutto un po' 
che alla fine non si capisce bene cos'e',ma quello che conta e' che comunque erano insieme,li'.
e che si vedeva che erano felici.
e che l'abitudine o l'opportunismo non danno felicita'. 


Loro erano contenti
E in fondo e' questo che conta.


mi hanno ricordato una poesia di Neruda



T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.



ffff ..si' lo so sono un romanticone
ma in mezzo a tutto questo fango che ci sta sommergendo,queste cose fanno bene.
  

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