venerdì 29 aprile 2011

Aisha


Che cosa accade se lasciamo l’Afghanistan.
La foto in copertina di questo numero di Time non lascia dubbi.

Lei e' Aisha, 18 anni, condannata dai talebani per essere scappata dalla famiglia che abusava di lei. La sentenza venne eseguita dagli stessi familiari: il cognato le teneva fermo il capo mentre il marito estraeva un coltello per amputarle naso e orecchie.

Non è accaduto dieci anni fa, scrive il Time, quando i talebani erano al potere in Afghanistan, ma solo l’anno scorso. Ora Aisha vive nascosta in un rifugio per donne maltrattate, segue con ansia gli sviluppi della politica del suo stato ed è terrorizzata dalla possibilità che il governo faccia accordi con i talebani: «Mi hanno fatto questo, come possiamo riconciliarci con loro?»

Si e' vero se si lascia l'Afghanistan la situazione peggiorera'
E credo sia inutile dire che i talebani li hanno portati li' proprio gli americani.
Non serve a risolvere il problema.
Ma trovo aberrante usare il volto di quella ragazzina per difendere una scelta che ha ragioni puramente economiche e che guarda alla difesa dei diritti umani (e all'esportazione della democrazia...sic!) per puro opportunismo.

mercoledì 27 aprile 2011

30 ottobre 2011 Alicante



Inizia la Volvo Ocean Race 2011 2012
La piu' dura regata in team che ci sia.
Quella in cui conta soprattutto la tecnica,la capacita' di fare andare veloce la barca sempre.
Notte e giorno.
Durante l'ultima edizione e' stato stabilito anche il record di miglia percorse da un monoscafo in 24.
Circa 600.
Significa 25 nodi di media.Pura follia.

Nell'Oceano Indiano ,sotto i 50 di latitudine,Puma,uno dei vor 70,ha ingavonato in un onda.
Un 70 piedi che ingavona a 30 nodi.
Cioe' una barca di 21 metri che entra come un sommergibile in acqua ad una velocita' folle.
La violenza dell'impatto ha strappato un winch dal ponte.
e a causa della forte decelerazione il timoniere e' finito contro la ruota del timone e si e' fratturato due costole.

Si vive in 18 in condizioni disumane al freddo e nell'umido per settimane.

Quando ero a Cape Town nel 2001 era appena arrivata la prima tappa della Vor 01-02,tutte le barche erano sui moli del porto.
Ho provato ad entrare in una.
Ci sono restato pochi minuti
Puzzava in un modo indescrivibile
Ed erano arrivati da qualche giorno...

sabato 23 aprile 2011

voto si contr'a su nucleare

Perché sono contro al nucleare
-i costi per kW ,se si tiene conto anche della costruzione delle centrali,sono i più alti.Molto più del solare e di qualsiasi altra fonte d'energia.
-i rischi sono incalcolabili.Chi dice che finora i morti per incidenti in centrali nucleari sono pochissimi(??)non tiene conto delle conseguenze che hanno le radiazioni a lungo termine.Greenpeace calcola che solo l'incidente nucleare di Cernobyl causera' fra i 650 mila e i 6 milioni di decessi.
-l'uranio sta finendo e (guarda caso) l'estrazione e' nelle mani di 7 grandi compagnie occidentali.come le sette sorelle che gestiscono il commercio petrolifero.
toh che strano.

E' nostro

Il tostapane blocca l'uscita del traghetto

giovedì 14 aprile 2011

the time has come

ieri ho fatto partire il furgone del Levante,un Bedford degli anni 80(pare) noto anche come il Tostapane.
venerdi sera traghetto per la sardegna.
l'ennesimo viaggio della speranza.
nel senso che anche quest'anno speriamo che ce la faccia a portarci fino la'.
per ora sono riuscito ad arrivare fino dal benzinaio prima che finisse la benzina.
anzi e' finita proprio davanti alla pompa.
e' la seconda volta.
si era gia' spento in coda al semaforo del cavalcavia di corso Grosseto alle 17
c'era un traffico folle.
per fortuna prima del verde e' ripartito.
ha avuto il buongusto di portarmi fino dal benzinaio
mi vuole bene in fondo.
non l'ho mai rottamato come il suo predecessore.
un altro Bedford messo ancora peggio,noto come La Limo o La Turbinosa.
ma questo non si puo' raccontare.


martedì 12 aprile 2011

ceci n'est pas une guerre

Noi siamo cio' che votiamo/2

La palestra dove mi sono iscritto in centro a Torino e' frequentata dai " non posso ma voglio" i nuovi apparentemente benestanti che vivono nel mondo del sembro dunque sono.
I discorsi tipici sono:
Beh almeno andava con una bella figa invece che con i finocchi o i trans
Beh usa i suoi soldi, che male fa? Lo invidio
Ma lasciatelo lavorare magari potessi fare anch'io lo stesso
Quando invecchio mi prendo una rumena a 600 euro al mese e quando voglio me la trombo.basta con ste donne rompicoglioni.e se rompe anche lei la cambio
Quel calciatore e' bravo.peccato che sia negro mi piacerebbe di più passato in conegrina
Invece che 10 milioni di euro gliene darei 5 più spugna e sapone.così si guadagna il resto facendo il lavavetri

Questa e' una parte di quello che si sente qui
Inutile dire che tutti sono fieri di come si comporta il nostro premier e tutti vorrebbero imitarlo.un mucchio di piccoli briatorini e berluschini.
Un concentrato di arroganza e presupponenza.
Tutti impegnati a guardarsi l'ombelico.

Gioco anche a calcetto.
In spogliatoio sento invece parlare con grande dignita' di "mobilita" "mi hanno lasciato a casa" "cassa integrazione" da persone che hanno la mia' eta' o qualche anno di piu',con una famiglia e dei figli.
Mi sembrano spesso invisibili,con il loro modo di fare cosi' contenuto e riservato,i loro problemi non vogliono metterli troppo in piazza,forse quasi se ne vergognano.
Sono stufi di votare persone che non li rappresentano.
Che li lasciano soli

Noi siamo esattamente come quelli che votiamo
Una persona corretta non vota un puttaniere
Un onesto non vota un ladro

e soprattutto(nota per la sinistra):
un onesto comunque preferisce votare un farabutto che ammette di esserlo piuttosto che uno che si spaccia per onesto e alla fine si rileva farabutto come gli altri.
ma meno scaltro.
e si fa beccare al telefono che compra una banca.

venerdì 8 aprile 2011

in quella stanza

un elefante che si agita in una stanza piena di cristalli
guardandosi nell' ombelico
abbatte tutto
e si lamenta del rumore
e dei graffi dei cocci

Noi siamo cio' che votiamo

non credo che gli italiani siano migliori di chi li governa.
credo che i nostri politici siano invece un campione davvero rappresentativo della nostra societa'.
noi siamo come loro.
e ne siamo pure fieri.


prendiamo per esempio il rispetto delle regole.
c'e' chi le rispetta e basta
c'e' chi non sempre le rispetta e quando viene beccato si vergogna fa pubblica ammenda e paga.
c'e' chi non le rispetta e quando viene beccato si incazza perche' non vuole pagare e se la prende con tutti tranne che con se stesso
ecco in Italia siamo a questo livello


e siamo tutti cosi' dal cittadino al politico.
tant'e' che ho scoperto un ottimo metodo per convincere i vigili a non multarmi.
dico solo:"mi scusi lei ha ragione ho sbagliato."
e quello ,che molto probabilmente si prende insulti tutto il giorno perche' cerca di far rispettare le regole,resta spiazzato da quelle parole,si commuove, e non mi multa.


chissa' se danno dei comunisti anche ai vigili

giovedì 7 aprile 2011

Per via

E quando fui salito sulle nuvole
in alto alla montagna in arie chiare,
il regno dei morti si apri dinnanzi a me:
di mille antichi avi una tregenda,
un balenio di spiriti guizzanti.
E mi afferrò bizzarra intuizione
che io non sono un singolo, un estraneo ,
che la mia anima, lo sguardo dei miei occhi,
la mia bocca, l’orecchio, la cadenza dei passi
non sono nuovi e non soltanto miei
né la mia volontà che reputai sovrana.

Un raggio della luce io sono, una foglia sull’albero
di stirpi innumerevoli le cui genti
antiche vissero in boschi e in migrazione,
ed altri scatenati di guerra in guerra
ed altri ancora dei quali le dimore
costruite con oro e legno raro
nelle belle città si eressero splendenti.

Da loro sino allo sguardo silenzioso
che mia madre ebbe nel morirmi
è stato solo un certo e inarrestabile
cammino sino a me ed è lo stesso
cammino che mi porta alla deriva
dei tempi verso uomini di cui
sono avo remoto e ne contengo nella mia la vita.

E quando fui salito sulle nuvole
in alto alla montagna in arie chiare, si fece la mia vita
e il mio occhio che scruta e il cuore che batte,
un feudo inestimabile che grato io detenevo
senza essere per questo possessore
del suo valore e della sua bellezza che perciò non passa.
Ed aleggiò sulla mia fronte,
lieve, la fredda brezza delle cime.


Hermann Hesse