lunedì 15 marzo 2010

Della coerenza di Maroni

Si rafforza in me e in ogni leghista la consapevolezza che da Berlusconi bisogna stare alla larga. Sembra una persona perbene, ma chi lo conosce bene si rende conto che questa falsa immagine è basata sull'ipocrisia e sulla bugia. La falsità sistematica come modo di far politica.

Berlusconi ha una grande forza che lo sostiene: la tv. Se fosse un politico qualunque senza Fede e fidi che tutte le sere lo presentano per quello che sembra essere e non per quello che è, il fenomeno Berlusconi si sgonfierebbe in pochissimo tempo. Purtroppo con il sostegno delle tv private sue personali, private di altri e pubbliche, il sistema basato su ciò che appare convince la gente. Questo è il motivo per cui Berlusconi vince.
Tutta la potenza di fuoco di Berlusconi si basa non sui programmi e sugli uomini, ma sulla realtà virtuale di ciò che appare e sulle falsità. E se gli porti via lo strumento con cui può diffondere la sua politica-fiction, è chiaro che si sgonfierebbe immediatamente. È per questo che Berlusconi grida al complotto contro norme assolutamente normali in una democrazia occidentale.

Quando si è parlato di eliminare gli spot elettorali io avevo dichiarato che non solo ero d'accordo, ma era ancora troppo poco. Occorre che questa maggioranza di centrosinistra abbia il coraggio, la capacità, la determinazione di prendere dei provvedimenti che Berlusconi non accetterà. O si fa così o le prossime elezioni saranno elezioni virtuali, si vinceranno in televisione e le vincerà il Cavaliere, non perché è il più bravo e ha la ricetta giusta, ma perché ha le televisioni.

Da una intervista a Roberto Maroni su La Padania, 3 ottobre 1999

il capo del governo

Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbe meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo.
Perchè il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare.

testo di Elsa Morante,1945,"Il Capo del Governo", tratto da "Pagine autobiografiche postume",Paragone Letteratura, n.456 del febbraio 1988.

venerdì 12 marzo 2010

La meritocrazia salivare



Leggendo gli articoli de Il Fatto, Il Tempo e altri quotidiani online pare che Berlusconi Minzolini e Innocenzi(agcom agenzia garante delle comunicazioni) si mettano d'accordo sui contenuti dei servizi ,i giornalisti da epurare e i programmi da cancellare.

Nelle intercettazioni che risalirebbero a circa tre mesi fa, legate a un' inchiesta che si occupava di carte di credito e tassi di usura, si leggerebbero, a margine del fascicolo, i nomi di Berlusconi, Innocenzi (membro dell'Agcom) e Minzolini. Tutti, secondo il Fatto, discutono della tv pubblica e delle sue trasmissioni. "La procura, scrive il giornale, ascolta in diretta le pressioni e le lamentele del premier per Annozero. Rivolte al membro dellAgcom Giancarlo Innocenzi". Con inviti molto espliciti a chiudere la tramissione. In un'altra di queste telefonate il presidente del Consiglio si sarebbe lamentato della presenza del direttore di Repubblica Ezio Mauro e di Eugenio Scalfari a un'altra trasmissione da lui odiata, Parla con me, condotta da Serena Dandini.
Sempre secondo il Fatto, Innocenzi avrebbe rassicurato il premier sulla "soluzione" del problema. E visto che per agire contro Annozero l'Agcom deve ricevere degli esposti, lo stesso Innocenzi si sarebbe detto disponibile a mobilitare alcuni suoi funzionari come consulenti sulla materia. Altrettanto clamorose le telefonate di Innocenzi al dg della Rai, Mauro Masi, in cui lamenta le continue pressioni del premier: "Nemmeno nello Zimbabwe", è il commento di Masi.
Disponibilissimo a venire incontro alle esigenze del capo del governo, sulla base delle rivelazioni del Fatto, è il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, che si sarebbe detto pronto a intervenire, ad esempio, sul caso Spatuzza: e infatti il giorno dopo in tv arriva il suo editoriale, in cui definisce "bugie" le parole del pentito di mafia.



Minzolini potrebbe anche spiegare il motivo della promozione del giornalista Prignano,autore del servizio calunnia sulla falsa "assoluzione" Mills , a caporedattore dei servizi web.
Prignano arriva da "Libero" ed e' stato assunto per volere di Minzolini,in polemica con tutta la redazione.
subito dopo il servizio e' arrivata la promozione.
Beh certo che questa e' meritocrazia.
Meritocrazia salivare.

giovedì 11 marzo 2010

la mia lista per un panino



C'era tal Poldo Millone che doveva consegnare le liste ma,preso da un irrefrenabile desiderio di farsi un panino,e' uscito dall'ufficio e al ritorno ha trovato il radicale Brutus spalleggiato dal magistrato che non l'ha fatto entrare.
Popeye ha tentato con un decreto legge ma neanche quello ce l'ha fatta.
non avra' preso abbastanza spinaci
percio' il 20 si va in piazza a protestare.
contro il paninaro?
no contro i giudici.

nella storiella manca Olivia ma non sapevo dove metterla.
ce ne sono troppe.

ma davvero c'e' qualcuno che crede che un diritto(il diritto di voto in questo caso) vada difeso a costo di calpestare i diritti degli altri?
tutti sanno che la liberta' finisce dove inizia quella degli altri.
liberta' non e' fare quel che si vuole ma far valere i propri diritti pur rispettando quelli degli altri.

se un gruppo di persone arriva al seggio dopo la chiusura che si fa? si apre per farli votare perche' devono esercitare il loro diritto? e il diritto di tutti gli altri che hanno votato,di far si' che le regole vengano rispettate?

mercoledì 10 marzo 2010

Tragicomico

"Presidente, non esageri. Le potrebbero fare queste domande. E' uscita un'agenzia di Fini. Le ho fatto un'ipotesi di risposta"


L'aspetto piu' evidente nel video e' la difficolta' del Sig B. a fronteggiare delle domande e delle situazioni impreviste e non preconfezionate.
Mancanza assoluta di leadership.
Ma gia' si sapeva.


lunedì 8 marzo 2010

Usare la ragione

Ci hanno pensato millenni fa i grandi filosofi greci.
codificare i diversi modi di ragionare.
e mia madre,senza essere una filosofa,quand'ero piccolo me li ha fatti entrare bene in testa.
se prendevo un brutto voto a scuola mi beccavo una punizione.
se provavo anche solo a dire:"eh ma altri hanno fatto peggio"
la punizione raddoppiava.

perche' secondo lei la prendevo in giro.
il problema di cui si discuteva era il mio brutto voto.
un fatto indipendente dagli altri.

Invece questo modo di (s)ragionare tipico dei nostri politici e di chi non vuole davvero affrontare e risolvere un problema,si e' ormai trasmesso a tutta la popolazione.
in ogni discussione ad un certo punto si arriva al "eh beh ma allora te/lui /gli altri hai/ha /hanno fatto peggio"
conclusione"sono tutti uguali"
corollario"si va avanti cosi',non si cambia niente"

giovedì 4 marzo 2010

A volte ritornano

« Il nemico è attualmente uno solo, il fascismo. Complice involontario del fascismo è il comunismo. La violenza e la dittatura predicata dall'uno, diviene il pretesto e la giustificazione della violenza e della dittatura in atto dell'altro.»
Giacomo Matteotti


mercoledì 3 marzo 2010

Fandango

Ieri ho discusso a lungo con un allievo di una certa eta' (sposato e con figli) che mi ha confidato di sentire parecchia nostalgia per una sua ex.
E non e' la prima volta che sento questo discorso.
Persone con relazioni stabili che hanno ancora in testa "quella persona" ,l'amore della vita,che pero' ormai sta con qualcun'altro/a.
Ma non smettono lo stesso di pensare a lei/lui.
E di sperare.

Mi ha ricordato Fandango
Uno dei primi film di Kevin Costner,giovane con tanti capelli e non ancora imbolsito.
Ama ancora lei che pero' ormai si deve sposare con un altro.
Un suo amico(il parruccone).
Allora partono insieme ad altri amici per un ultimo viaggio,alla ricerca di Don,una bottiglia di champagne che anni prima avevano sepolto nel deserto del New Mexico e che si erano ripromessi di andare a disseppellire tutti insieme alla fine dell'universita',prima di diventare "grandi" e perdersi di vista.
Vanno,lo trovano,brindano al passato e al futuro.
Lei si sposa con il parruccone(erano gli anni 80...)
Lui ci prova comunque ma lei ormai e' di un altro.
Allora lui da solo brinda sulla collina mentre le luci del matrimonio si spengono.
Amen.
Ce l'hai fatta piccola,ma non con me.

a tutti noi perdio!
a noi,a Don e ai privilegi della gioventu'!a quello che siamo e a quello che eravamo!
e a quello che saremo.
e a quello che saremo!
matrimonio

brindisi


Sul web ho visto che negli Stati Uniti organizzano dei ritrovi di fans di Fandango con tanto di tour sul set del film e incontri con gli attori(quelli meno importanti perche' Kevin Costner non si fa vedere).
Preoccupante.